La didattica della distanza

Aggiornamento 2023

In questo articolo, cito Edmodo come strumento da utilizzare per la didattica online.

Purtroppo Edmodo, oltre ad essere stata un’ottima piattaforma per la gestione dei corsi, era anche un’ottimo strumento per raccogliere i dati dei bambini e rivenderli ad inserzionisti pubblicitari.

L’esatto contrario di quello che ci si aspetta da una ‘Online learning company’.

Maggiori dettagli in questo articolo: US Sues Online Learning Company Over Students’ Data Privacy

In un periodo di emergenza gli insegnanti si devono un po’ reinventare, il modo di fare lezione cambia e sono necessarie nuove competenze (minime in realtà) per usare gli strumenti online.

L’insegnante Franco Lorenzoni nell’articolo apparso su Internazionale, dice:

“È infatti evidente che si tratta di affrontare un tempo lungo di non scuola, perché nessuna educazione a distanza potrà mai supplire la complessa e ricca rete di relazioni significative che si creano nelle classi in presenza.”

Franco Lorenzoni

La classe, intesa come luogo di conoscenza, confronto, interazione, non è facilmente sostituibile dalle esperienze di didattica online. Oltre a questo, esistono anche altri limiti:

  1. – diverse famiglie non dispongono di un collegamento ad internet
  2. – diverse famiglie non hanno il computer a casa. Il telefono cellulare è l’unico modo per connettersi alla rete.
  3. – a casa, pochi dispongono di una stampante/scanner
  4. – non tutti i computer hanno una videocamera integrata, necessaria per le videoconferenze

Partiamo da un dato di fatto: per svolgere i compiti, i ragazzi hanno bisogno di un computer.

Sul telefonino  è difficile creare dei contenuti, si possono solo fruire. Sul tablet si può fare qualcosa in più, ma non è lo strumento adeguato.

Sarebbe utile stampare i testi che i docenti inviano a casa, per avere un riferimento cartaceo su cui studiare. Lo scanner, invece, serve a  caricare online i compiti cartacei, sotto forma di pdf.

Dopo questa premessa bisognerebbe capire quali strumenti utilizzare per poter lavorare bene.

Molte scuole si affidano a Google per gestire la didattica online. Personalmente non lo farei.

Lo so, è difficile staccarsi dai servizi (spesso gratuiti) di Google, anche perchè funzionano bene. Ma c’è da valutare un secondo aspetto, quello legato ai nostri dati: non solo le informazioni di carattere personale, ma anche tutto il contenuto che inseriamo all’interno delle piattaforme offerte gratuitamente da Google.

Non è una novità se dico che questi dati vengono costantemente acquisiti, elaborati, utilizzati per tracciare la nostra attività online e rivenduti ad inserzionisti pubblicitari.

Visto che una classe è costituita da allievi minorenni, che dovrebbero essere tutelati e guidati soprattutto online, sarebbe preferibile utilizzare degli strumenti NON INVASIVI.

Un’alternativa su cui punterei è Edmodo.

La loro privacy policy recita:

“Edmodo does not provide any personally-identifying information to advertisers or our advertising partners. Nor do we sell or rent your personal information to anyone for any purposes, including advertising or marketing.”

Con Edmodo un insegnante non deve studiarsi un intero manuale per creare delle classi virtuali e connettersi con gli studenti.

Ogni docente può creare diverse classi ed interagire con più gruppi. Si possono assegnare i compiti legati ad una scadenza temporale (il compito dovrà essere terminato entro il…) ed i ragazzi caricheranno in piattaforma i loro lavori, sotto forma di files word, pdf, immagini.

E se volessi vedere i miei studenti in video conferenza?

Lo strumento che suggerisco, in questo caso è Jitsi, una piattaforma open-source semplice da usare (non bisogna installare nulla sul proprio computer). Rimando a questa risorsa online per capire come funziona.